domenica 25 novembre 2007
Corifede parla con il signor Passato
È una di quelle notti in cui, non è lo stomaco ad avere fame, a sentire la mancanza di qualcosa, ma qualcos’altro. Corifede lo sa, e per azzittire il lamento, ascolta il buon Ludovico Einaudi. Le sue Onde gli fanno assaggiare la Primavera. Profondo respiro, palpebre chiuse. Brividi lungo le braccia sfiorano la pelle. Tra una nota e l’altra, si infila il pensiero di Nalisaan ed i suoi timidi sorrisi. Si chiede cosa stia facendo ora. Ma queste, sono domande sconvenienti, il signor Passato si schiarisce la voce e dice “Non mi chiamo così per caso” e Corifede con lo sguardo basso “Ha ragione, mi scusi”. Il signor Passato, poggia una delle sue tante mani sulla spalla di Corifede e dice con tono gentile “Non scusarti, non tutti i pensieri partono dal cervello, alcuni partono da qui..” toccandogli il petto “..e sai benissimo, quanto sia difficile comprenderlo e stare al ritmo delle sue parole”. Corifede fa solo un lento sospiro.
Iscriviti a:
Post (Atom)